La mia esperienza e le mie riflessioni sulla scuola finlandese

di Mario Tranfaglia

All'inizio di settembre sono andato, con alcuni colleghi della mia scuola che partecipavano con me al progetto Erasmus, in Finlandia a Oulu e ho potuto osservare direttamente quella che è considerata, da tutti gli esperti delle principali organizzazioni che si occupano di valutazione dei sistemi d'istruzione (vedi Pisa e Ocse), la migliore scuola del mondo.

La scuola finlandese risulta, secondo le ultime comparazione internazionali, la migliore del mondo sia per quanto riguarda i risultati nell'area matematico-scientifica, sia nella “reading literacy”, ossia nella capacità di leggere e comprendere un testo scritto nella propria lingua, abilità fondamentale per acquisire competenze durevoli in tutti i campi dell'apprendimento.

Ho potuto osservare direttamente come le scuole finlandesi siano costruite in edifici pensati, o riadattati nel caso di quelli meno nuovi, in funzione delle esigenze dei bambini e di quanto l'attenzione agli edifici, agli spazi interni ed esterni della scuola non sia solo una questione che riguarda la sicurezza ma abbia prima di tutto una funzione educativa.

Gli edifici scolastici sono infatti costruiti pensando alle esigenze pedagogiche ed educative dell'istituzione: gli spazi interni si possono facilmente modificare ed adattare in funzione dei bisogni educativi dei bambini e delle intenzioni pedagogiche degli insegnanti.

Ogni aula, nella scuola che ho visitato, ha una Lim o una lavagna che può essere digitalizzata con una lampada luminosa e con un proiettore che ne consente differenti usi.

La scuola possiede un'aula informatica, ben attrezzata e un buon numero di tablet che sono utilizzati a turno da tutte le classi. Tutto il personale docente, indipendentemente dall'età e dal tipo di formazione iniziale che ha seguito, è in grado di utilizzare al meglio gli strumenti informatici.

Gli spazi esterni alla classe, corridoi, aule laboratoriali, cortili sono utilizzati da tutti i docenti e gli alunni della scuola. I bambini si muovono in modo autonomo all'interno di questi spazi sotto la supervisione discreta degli adulti che sono presenti.

Durante l'intervallo tutti i bambini della scuola vanno nel cortile e giocano liberamente controllati da due insegnanti che a turno li sorvegliano.

Gli insegnanti che quel giorno non si devono occupare della sorveglianza degli alunni, si recano nella sala insegnanti per un momento di pausa e di scambio con gli altri colleghi.

Il clima che si respira nella sala insegnanti è davvero piacevole, tutti si conoscono bene e sono abituati ad ascoltarsi. Il preside è spesso presente in questi momenti e si vede che fa parte del gruppo degli insegnanti. Abbiamo potuto constatare come questo clima rilassato, di scambio e ascolto si trasferisca anche agli altri momenti più formali della settimana scolastica, quando gli insegnanti devono programmare e decidere come condividere gli spazi e utilizzare le competenze presenti nella scuola.

Le aule laboratorio presenti sono tutte molto attrezzate e sono utilizzate da piccoli gruppi della classe, da gruppi misti o in alcuni casi da classi intere.

L'aula di manualità, chiamata di handicraft, viene utilizzata per la lavorazione del legno e sono presenti al suo interno strumenti come martelli, seghe elettriche, trapani, presse e torni; gli strumenti vengono utilizzati da tutti gli alunni a partire dalla seconda classe con un buon livello di autonomia: è davvero impressionante vedere bambini di 7-8 anni maneggiare questi strumenti precisi e affilati e vedere l'importanza che viene data a queste attività da tutti i docenti della scuola.

Esiste un'altra aula di manualità nella scuola, anche questa attrezzatissima, nella quale vengono svolte attività di lavorazione con la carta e con vari tipi di tessuti.

La possibilità di utilizzare entrambi i laboratori contemporaneamente con piccoli gruppi permette di realizzare progetti multidisciplinari e di unire i risultati in un progetto unico.

La scuola, che ha un indirizzo musicale, ha a disposizione una fornitissima aula di musica dotata di numerosi e vari strumenti musicali e un'enorme sala dove i bambini si riuniscono in occasione dei concerti che sono organizzati con cadenza settimanale o per partecipare alle lezioni di coro e d'orchestra.

All'esterno dell'edificio scolastico sono presenti diversi impianti sportivi, utilizzati dai bambini della scuola: innanzitutto un campo di baseball, dove i maestri tengono, a partire dalla classe quinta, le prime lezioni di baseball finlandese durante l'ora di educazione fisica; vicino al campo da baseball c'è una piscina e a fianco un'altra struttura con un campo da football e uno da hockey su ghiaccio (che è lo sport nazionale in Finlandia).

La mensa, con cucina fresca, è gratuita per gli alunni della scuola ed è self-service, i bambini scelgono i cibi e il luogo dove mangiare con i compagni all'interno dello spazio mensa; gli insegnanti mangiano con i colleghi della scuola e spesso raggiungono in seguito gli alunni in classe che al termine del pasto possono tornare autonomamente nelle loro aule.

I corridoi vicini alle aule sono spesso utilizzati dai bambini per approfondire un argomento di studio all'esterno della classe sotto la guida di qualche insegnante o per attività di recupero nel piccolo gruppo.
Nei corridoi ci sono degli enormi armadi a vetrina dove è presente una grande quantità di materiale didattico strutturato, in prevalenza di matematica che può essere utilizzato da tutti gli insegnanti della scuola.
Gli spazi all'interno della scuola sono molto puliti e curati e i bambini e gli insegnanti si muovono al suo interno senza utilizzare le scarpe: gli alunni usano le calze e gli insegnanti delle semplici ciabatte.
Il clima che si respira nella scuola è di calma e rilassatezza e la fiducia tra le persone che condividono gli spazi è palpabile nell'aria.

La scuola elementare dura sei anni ed è frequentata da bambini dai sette ai tredici anni. Negli anni della scuola elementare gli alunni non sono valutati con i voti ma con una scheda quadrimestrale che certifica il livello di competenza raggiunta.

I bambini frequentano la scuola primaria dal lunedì al venerdì per 22 ore di lezione a settimana: non vengono assegnati compiti a casa né durante la settimana né nel week-end ma nel pomeriggio è possibile rimanere a scuola per partecipare ad attività sportive, musicali, ludiche organizzate da associazioni in convenzione con l'istituzione scolastica (solo una piccola parte dei bambini che frequentano la scuola usufruisce di questo servizio).

I bambini che mostrano difficoltà di apprendimento sono precocemente individuati, grazie anche al supporto che l'insegnante di sostegno della scuola garantisce a tutti i docenti, e avviati a percorsi di recupero individualizzati o nel piccolo gruppo.

I contatti tra la scuola e la famiglia sono tenuti attraverso una sorta di registro elettronico che i genitori hanno l'obbligo di controllare quotidianamente e nel quale vengono descritte le attività svolte dai bambini e comunicate eventuali criticità.

I bambini con difficoltà di apprendimento sono seguiti con molta attenzione fin dai primi anni e grazie a questa attenzione precoce la scuola finlandese risulta essere, per chi la frequenta, tra le più inclusive del mondo.
I bambini con disabilità certificata non possono però frequentare le scuole pubbliche normali ma vanno in scuole speciali.

Il tasso di bambini stranieri è ancora molto basso ma è in rapida crescita negli ultimi anni.
La scuola finlandese è, secondo tutti gli studi e le principali ricerche internazionali, una delle migliori al mondo ed il suo sistema d'istruzione pubblico è uno dei pochi che può essere considerato al tempo stesso equo ed efficiente.

Qualcuno potrebbe pensare che il “segreto” della scuola finlandese risieda semplicemente nella capacità che lo stato ha avuto, grazie alla disponibilità economica e alla lunga tradizione di welfare, condivisa peraltro con le altre nazioni del Nord Europa, di investire risorse nell'istruzione pubblica.

Queste condizioni socio-economiche sono state sicuramente importanti ma non sono sufficienti a spiegare “il miracolo della scuola finlandese” che negli ultimi trenta-quarant'anni è stata in grado di rinnovare l'intero sistema dell'istruzione pubblica (che era negli anni settanta uno dei peggiori al mondo) e di creare un sistema d'istruzione efficiente e migliore di quello della vicina e ben più ricca Svezia.

Per cercare di spiegare in modo più approfondito il miracolo della scuola finlandese è necessario analizzare le politiche scolastiche finlandesi degli ultimi decenni e confrontarle con quelle degli altri paesi dell'Ocse.
Se si analizzano le politiche scolastiche finlandesi degli ultimi decenni e si cerca di capire su quali fondamenti politici, sociali e pedagogici esse si siano basate ci si rende facilmente conto di quanto esse siano andate in controtendenza rispetto alla linea generale sostenuta dalle riforme globali sull'educazione portate avanti in tutti i paesi dell'Ocse, chiamate dagli esperti Germ (Global-Educational-Reform-Movement).

La Finlandia è stata capace di resistere ai cambiamenti proposti dal Germ, che hanno aumentato il livello di standardizzazione nei metodi di insegnamento e apprendimento, creato un maggior livello di competizione tra scuole e tra insegnanti dando sempre più importanza ai sistemi di valutazione esterna e standardizzata, introducendo forme di retribuzione basate sul merito tra i docenti.

La scuola pubblica finlandese è stata capace di creare un modello “alternativo” a questo tipo di riforme mettendo al centro del proprio progetto di rinnovamento del sistema pubblico d'istruzione, l'idea che l'unico modo per costruire una scuola davvero efficiente è garantire che questa sia anche equa ed inclusiva.

Secondo questa prospettiva che ha ispirato tutte le riforme del sistema d'istruzione pubblico finlandese dagli anni settanta ad oggi, solo una scuola inclusiva, capace di seguire e di recuperare i bambini in difficoltà, può essere capace di produrre una “buona scuola” e quindi di permettere ai bambini più dotati di emergere. La scuola finlandese si è riformata partendo dall'idea che a tutti i bambini deve essere data la stessa possibilità per avere successo a scuola.

Il primo obiettivo della scuola pubblica deve essere l'equità e l'uguaglianza di opportunità; per ottenere questo obiettivo è necessario mettere al centro della scuola “l'educazione speciale”: ogni bambino deve esser sostenuto e aiutato affinché possa raggiungere il massimo.

Per sostenere questo modello, la scuola finlandese utilizza in modo diffuso metodologie didattiche inclusive basate sul lavoro di gruppo e la cooperazione e cerca di sfruttare al meglio le potenzialità che le nuove tecnologie offrono per sostenere al meglio tutti i bambini in difficoltà.

Al centro di questo progetto di scuola ci sono gli insegnanti, che sono selezionati con molta attenzione all'inizio della loro carriera, ma poi vengono sostenuti e valorizzati e a cui viene affidata la piena responsabilità nella costruzione e valutazione del percorso di apprendimento degli alunni.

Non esistono forme di valutazione esterna, standardizzata nei primi anni della scuola primaria (fatta eccezione per le prove Pisa e le altre rilevazioni internazionali) ma la differenza di risultati tra una scuola e l'altra è in tutte le zone del paese la più bassa al mondo.

La scuola finlandese è stata capace di riformare l'intero sistema d'istruzione e di renderlo uno dei migliori al mondo perché è riuscita partendo da un progetto educativo e pedagogico ben chiaro (sintetizzabile nello slogan “la scuola deve essere equa per essere efficiente”), a sostenerlo e a promuoverlo con coerenza da un punto di vista politico, economico e organizzativo.

L'organizzazione dell'intero sistema scolastico è pensata in funzione delle esigenze pedagogiche ed educative individuate e sostenuta dalla necessaria copertura economica.

La maggior parte delle teorie e pratiche didattiche della scuola finlandesi sono importate dalla parte migliore delle tradizioni pedagogiche europee ed americane ma, in Finlandia, sono davvero applicate in modo diffuso su tutto il territorio, grazie alla dedizione di un corpo insegnante preparato e motivato che non trova ostacoli economici, organizzativi o burocratici nella realizzazione degli obiettivi educativi e pedagogici che ha pianificato.