Avvio di legislatura

Dopo questo primo, breve periodo di legislatura, seguito alle votazioni del 9 e 10 aprile e ancora fortemente caratterizzato dalle tensioni e contrapposizioni degli ulteriori momenti di consultazioni popolari (elezioni amministrative e referendum costituzionale) è giunto il momento, a livello politico, di pensare seriamente a governare, e per quel che ci riguarda, a governare la Scuola. Di conseguenza, per il mondo degli “addetti ai lavori” è tempo, in coincidenza con questo inizio di anno scolastico, di uscire da una posizione di sterile attendismo per operare delle scelte.
La tanto citata e poco sfruttata autonomia scolastica ci permette di uscire dallo stallo che in questi ultimi anni ha caratterizzato gran parte della scuola torinese. Ai politici il compito di operare le scelte di cornice, ma agli Organi Collegiali della scuola l’impegno a dare un segno forte di vitalità. Questo mese di settembre, mese della progettazione e dell’ organizzazione,dovrebbe essere caratterizzato da scelte coraggiose ed autonome perché, da quello che diremo in seguito, appare evidente che l’organizzazione dell’ intervento educativo continua o meglio torna ad essere competenza esclusiva dei Collegi docenti.
Siamo almeno in grado di dire, in modo abbastanza documentato, che delle due possibili reazioni alla Riforma Moratti: abrogazione della stessa, revisione dei passaggi più stridenti e meno condivisi, è stata la seconda a prevalere.
Ci pare una scelta giusta e ciò per una scelta di ragioni che vale la pena di analizzare:

* innanzitutto perché la storia della scuola, per la sua stessa natura di costruzione/interazione sociale richiede un sapiente esercizio di crescita che si fa lentamente nel tempo non per contrapposizioni ma per realizzazioni successive. La crescita degli alunni non ha bisogno di rotture e di salti improvvisi, impegna la capacità del legislatore e la professionalità dei docenti ad innestare il “nuovo”sul tronco delle innovazioni precedenti;
* ogni cambiamento della scuola richiede una buona condivisione delle componenti del mondo cui si rivolge. Chi si illude di cambiare “sulla testa degli altri” rischia di ripetere la metafora della tela di Penelope;
* un’ azzeramento della Riforma Moratti sull’ esempio di quanto fece il Governo di centro destra, attraverso una riga di legge (vedi comma 12, art. 7, legge 53 2003: “la legge 10 febbraio 2000 n° 30 è abrogata”) non avrebbe altro senso che quello di ripetere un errore rimproverato ad altri.
* infine un’ annotazione formale che formale tanto non è: l’ esiguità dell’ attuale maggioranza in Senato rischierebbe di protrarre lungo tutto l’ arco della legislatura la gestazione di un terzo iter riformatore fornendo ulteriori alibi all’ attendismo della Scuola militante.

A confortare la tesi revisionista citiamo un importante incontro avvenuto al Ministero dell’ Istruzione in data 19 giugno u.s. tra il nuovo Ministro Fioroni ed il Forum delle Associazioni dei docenti e dei dirigenti scolastici. Il Forum è un organismo creato dal precedente Governo, che agisce a livello consultivo e propositivo nei confronto del Ministero.
Riportiamo ampi stralci dell’ incontro desunti dalla sintesi operata dall’ ANDIS (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici).

“Il Ministro affronta alcuni punti salienti dell’attuale sistema di istruzione e formazione in un periodo non semplice e non facile per il mondo della scuola:

* siamo in un momento di grossa crisi economica che permette di perseguire solo obiettivi formativi in senso stretto, anzi la disarticolazione del bilancio può precludere la possibilità del raggiungimento anche degli obiettivi minimi; potrà essere più preciso al termine della verifica finanziaria in corso.
* È necessario sviluppare una riflessione sul precariato in quanto chi esercita una professione non deve sentirsi “precario”, è necessario sospendere il sistema che produce turn over nelle scuole e che limita il raggiungimento di obiettivi di qualità.
* Riforma: è necessario garantire alla scuola una dignità nella quotidianità, partendo dalla “scuola che c’è” e non da quella che non c’è. Bisogna mettere in atto una procedura che non riformi riforme, ma che operi su punti fissi per riformare le parti che vanno riformate nella comunità scuola. Per il secondo ciclo si lavorerà per la sospensione dei decreti legislativi e la proroga al 2008/2009.

Per il 1° ciclo:

* Si prevede di differire le norme sull’anticipo e per la scuola dell’infanzia l’eliminazione delle liste d’attesa
* Docente-tutor: non si è raggiunto l’accordo con i sindacati su questa figura. La gestione di questa funzione verrà affidata all’autonomia delle singole scuole che sono chiamate per legge a garantire una collaborazione scuola – famiglia anche attraverso figure di coordinamento
* Portfolio: l’utilizzo deve essere definito all’interno delle singole scuole in quanto strumento che non serve per definire l’alunno idealtipo, ma per comunicare agli altri ordini di scuola quel che realmente serve nella gestione quotidiana dei singoli casi; il Garante della Privacy darà ulteriori indicazioni in merito ai dati sensibili.
* Indicazioni Nazionali: verranno effettuate delle valutazioni da parte di chi opera nella scuola sia come docenti sia come dirigenti e poi si aprirà una discussione in merito

Al termine degli interventi il Ministro ha ripreso un’altra serie di problemi emersi:

* L’idea forte è l’autonomia che deve garantire la scuola non in una visione dirigistica, ma di massima responsabilità da parte di tutte le componenti
* Formazione iniziale dei docenti legata all’università ma anche uno studio sulla tipologia di professionisti necessari alla scuola reale
* La funzione della scuola pubblica e la necessità di una ricostruzione etica, civile e sociale del paese della quale la scuola deve esserne il centro
* L’Europa come casa comune dove ogni nazione deve portare qualche idea forte della propria tradizione culturale (cfr. cultura umanistica in Italia)
* Elevamento dell’obbligo scolastico ai sedici anni: sarà necessaria una riflessione con le Regioni per stabilire la quantità e la qualità del sapere che vogliamo dare ai nostri ragazzi ai quali dobbiamo garantire maggiore e diversa formazione
* Necessità di lavorare anche sugli adulti per garantire alle famiglie standard adeguati per espletare la funzione genitoriale
* Valutazione dei docenti: è un grosso problema poiché si devono valutare qualità di prestazioni e pertanto occorre pensare a una valutazione di sistema delle singole istituzioni scolastiche
* Esame di maturità: è l’ultimo anno che verrà effettuato così com’è. A questo proposito il Ministro chiede suggerimenti e proposte alle varie associazioni, che su questo tema verranno convocate il 10 o l’11 luglio, intendendo proporre la riforma dell’esame di stato già da settembre.”

Gianluigi Camera